La storia del CAT Vigevano


Il Basket Team Congregatio Altae Turris viene fondato l’11 settembre del 1981 da un gruppo di universitari vigevanesi appassionati di pallacanestro. Il nome assunto è lo stesso dell’allora associazione goliardica, i colori sociali sono il bianco, celeste e oro e il simbolo, realizzato dal geometra Beppe Borsani, è una Torre del Bramante stilizzata a forma di canestro con alla base le iniziali C.A.T. Proprio con questa sigla la società si farà conoscere prima in provincia e poi anche oltre i confini regionali nella sua ormai trentennale attività.

Il primo presidente della Cat è Marco Esposito (Valerio Di Carlo, Roberto Nulli, Leonardo Omodeo Zorini, Gottardo Ottobrini, Roberto Rivolta e Angelo Sciarrino gli altri soci fondatori), la società è un gruppo di amici che vuole giocare a pallacanestro senza grandi pretese e ambizioni e partecipa senza infamia ne lode al campionato di Prima Divisione con il primo abbinamento



Dopo un paio di stagioni la società si interroga, capendo che senza ambizioni il “giocattolo” è destinato a rompersi. L’arrivo del nuovo sponsor Arca Immobiliare e il rafforzamento della rosa serve a dare nuovo impulso fino a che nella stagione 1984-85, sotto la guida del presidente-sponsor Maurizio Ambrosini, la Cat allenata da Gigi Francia conquista la sua prima promozione sconfiggendo nelle Final Four di Mortara gli Amatori Vigevano. Un anno importante anche perché per la prima volta la società decide di mandare in campo una formazione di settore giovanile nelle cui fila emerge il talento di Matteo Bressani.



L’impatto con il campionato di Promozione non è dei più facili, ma la Cat guidata in panchina da Ruggero Bazzano riesce a conquistare una sofferta salvezza con i vari Bottaro, Fant, Fasoli e Balduzzi. Nel 1986-87, grazie alla “scoperta” del pivot medese Giovanni Mozzi e sotto la guida di Gianni Cova, l’Arca conquista un eccellente quarto posto. Il dottor Giancarlo Pezzoli rileva la presidenza alla vigilia della stagione 1987-88. La Cat, sponsorizzata Ina Assitalia, è inizialmente affidata ad Angelo Cechetto, ma dopo poche giornate Enrico Gerosa ne rileva il posto; con l’apporto degli ex Marco Pegoraro Sanna e Protto la squadra si migliora ulteriormente piazzandosi terza. E’ il preludio al secondo salto di categoria che avverrà nella stagione 1988-89: con il nuovo abbinamento Sistema, la Cat affidata al nuovo coach Pino Costanzo si aggiudica i play-off di Promozione superando prima in gara3 di semifinale l’Abbiategrasso, quindi nella finale contro il Robbio bastano due partite, l’ultima delle quali si disputa alla Carducci davanti a circa 600 spettatori.



Il salto in serie D risulta particolarmente impegnativo, ma la Cat di Bressani, Mozzi e Protto riesce a centrare ugualmente una tranquilla salvezza sempre con Pino Costanzo timoniere. Nel 1990-91 la Cat si rafforza fondendosi con il Concordia, società di Promozione di cui è presidente Luciano Zorzolo. In campionato la Cat, che presenta il nuovo marchio Coditour e ingaggia l’ala mortarese Mattia Forni e dal Saronno il pivot Giancarlo Nebuloni, centra un positivo sesto posto. Estate di grandi novità quella del 1991, la Cat avrebbe la possibilità di rilevare la Pallacanestro Vigevano dopo le dimissioni del presidente Pastormerlo, ma decide di proseguire per la sua strada. Inizia l’era di coach Alfonso Zanellati, mentre viene raggiunto un importante accordo di sponsorizzazione con la ditta di abbigliamento Johnny Lambs. La squadra, che presenta i nuovi Bertelà e Pasino, lotta alla pari delle prime per poi subire un leggero calo: finisce quinta. Intanto, a livello di settore giovanile, la Cat conquista il suo primo titolo provinciale con gli Allievi guidati da Mauro Chicconi, mentre con i Cadetti di Gerosa avviene il debutto in un campionato d’Eccellenza. L’anno dopo la squadra con la “scoperta” del play tascabile Frassinelli e gli altri nuovi arrivi Frati e Nai Rusconi è pronta per il grande salto. La partenza a dire il vero non è delle più incoraggianti, ma alcune sconfitte immeritate cementano un gruppo fantastico nelle cui fila si distinguono anche “gregari” come Costa e Croci. I vigevanesi infilano una serie di 17 vittorie su 18 partite che consente la grande rimonta su Omegna, Vercelli e Biella: la Johnny Lambs è prima e sale trionfalmente in serie C!



Nel 1994-95 l’amatissimo dottor Pezzoli lascia la presidenza a Ruggero Bazzano e nel nuovo campionato di C1 la Cat deve fare i conti con il bilancio in un torneo parecchio impegnativo. Con il pivot Baronchelli e il “cavallo di ritorno” Frati, la Johnny Lambs riesce a centrare la salvezza all’ultima giornata. Impresa che non si ripete l’anno successivo nonostante un Bressani immenso e Padrini che rileva Baronchelli nel ruolo di pivot. Sempre all’ultima giornata i ducali non riescono nell’impresa di ribaltare la differenza canestri con l’Olimpia Legnano e vengono retrocessi, anche se poi in estate avverrà il ripescaggio. Nel 96-97, senza sponsor e con poche risorse, la Cat (che in ambito giovanile deve pure far fronte all’uscita dalla società di Antonio Boffini che insieme ad alcuni tecnici dà vita allo Junior Basket) si affida ancora al suo trio d’assi Bressani-Mozzi-Forni, cui si aggiungono la guardia tiratrice Faccinelli e il compianto pivot Pieralli, per disputare un campionato da metà classifica. La categoria però non è più sopportabile da parte della società che in estate lascia libero Bressani di accasarsi al Vigevano di B1; di conseguenza anche Mozzi e Forni vengono lasciati partire. Non bastano gli inserimenti di Delfino, Reverberi, Garegnani e Scarparo (che lascia dopo poche partite) e il talento del giovane Bommarito per scongiurare una inevitabile retrocessione.
La caduta non è facile da assorbire e l’anno successivo in C2 la Cat sponsorizzata Fmt dà spazio ai giovani con il supporto del pivot milanese Rossetti, ma non riesce a evitare la seconda retrocessione di fila nonostante il ritorno a metà stagione di un “grande vecchio”, Beppe Protto. L’estate del 1998 segna comunque una svolta importante: viene infatti siglato un primo accordo di collaborazione con la Pallacanestro Vigevano attraverso il quale la Cat d’ora in avanti si occuperà del settore giovanile anche per conto dei cugini maggiori. A suggellare questo nuovo impulso la squadra Cadetti guidata da Pier Zanotti conquista il primo titolo regionale nella storia della società.
Nel 1999-2000 la Cat si ritrova dunque in serie D e conclude la stagione a metà classifica. All’alba del nuovo millennio Federico Miavaldi assume la presidenza al posto del dimissionario Bazzano e, dopo nove anni, se ne va anche coach Alfonso Zanellati. La prima squadra viene affidata a Pier Zanotti che dà una forte sterzata al processo di svecchiamento della rosa, il che non impedisce di chiudere con lo stesso record dell’anno precedente (15 vinte e 15 perse).
Superato il traguardo dei vent’anni (una grande festa viene organizzata a settembre presso il Centro Santa Maria, invitati tutti i protagonisti di questi primi due decenni di storia), coach Zanotti inserisce nella rosa della prima squadra l’appena quindicenne Mirko Cavallaio, gioiellino del vivaio, già convocato nella nazionale di categoria e che l’anno successivo approderà alla Mens Sana Siena dove si aggiudicherà tre titoli tricolori giovanili prima di diventare un giocatore professionista. L’avvio di stagione è più che promettente, ma il girone di ritorno è da dimenticare nonostante Davide Sala concluda la stagione con quasi 21 punti di media a partita. Nel 2002-03 la Cat si stabilizza di nuovo sul canonico 15/15, quindi, dopo tre stagioni, la panchina passa da Zanotti al suo vice Umberto Zanichelli. Nel segno di “Zan” verrebbe da dire, perchè è davvero singolare che dal 1991, primo anno di Zanellati, la squadra sia sempre stata allenata da tecnici con un cognome che inizia così… Il risultato non cambia perché anche il buon Umberto si ripeterà per altre due stagioni con un bilancio tra partite vinte e perse in perfetta parità, pur ottenendo nel 2004-05 il miglior piazzamento degli ultimi anni, il sesto posto, non molto distante dai play-off. Nel biennio successivo sulla panchina siede Sandro Munini: nel 2005-06 un buon finale di stagione permette di conseguire la salvezza, ma l’anno dopo va davvero tutto storto, la Cat termina quart’ultima e nelle due partite di play-out con Roncadelle è condannata alla retrocessione.
Il ripescaggio appare tuttavia scontato, i problemi sono altri. Già da qualche mese, infatti, Miavaldi aveva deciso di porre fine al suo mandato: nei suoi sei anni di presidenza il settore giovanile si è ulteriormente sviluppato, è nata una sezione femminile e uno “special team” di ragazzi diversamente abili ha iniziato a muovere i primi passi. Angelo Sciarrino, storico dirigente responsabile, si adopera per risolvere la crisi societaria contattando un gruppo di persone che si dimostrano interessate a entrare nel consiglio direttivo. Brunello Reali è il nuovo presidente, Pier Zanotti torna ad allenare la prima squadra (sulle cui maglie riappare finalmente uno sponsor, Ddl Records) conservando l’incarico di responsabile tecnico di tutto il settore giovanile, sempre legato a filo diretto con la Pallacanestro Vigevano. Purtroppo il ripescaggio crea non pochi problemi nell’allestimento della squadra e per porre rimedio a un difficile avvio di stagione la società decide di ricorrere per la prima volta a un giocatore straniero: dall’Argentina viene chiamato Pedro Ludolini che in effetti contribuirà a risollevare la situazione. Il bilancio finale è ancora di 15/15 e così sarà anche nel 2008-09 (per la settima volta negli ultimi dieci anni di serie D, una specie di record). In questa stagione, a dire il vero, la squadra, con il ritorno “a casa” (undici anni dopo) di Teo Bressani e l’arrivo di Andrea Bocca, ambiva a qualcosa di più, ma il grave infortunio patito da Ludolini dopo poche giornate scombina tutti i piani.
Intanto la società assume un nuovo assetto: con le dimissioni di Reali, Cesare Barbè diventa il settimo presidente della storia della Cat, affiancato dal vice Andrea Colombo. Il nuovo gruppo dirigente guarda con particolare attenzione al riassetto e al rilancio del settore minibasket, mentre lo Special Team si fa promotore del primo torneo di basket integrato in Lombardia. Intanto la prima squadra, affidata all’ex giocatore Luca Aiello e neo sponsorizzata Pixel, ottiene la salvezza grazie a un buon girone di ritorno. Nell’estate 2010 la crisi della Pallacanestro Vigevano, estromessa dal campionato di LegAdue, comporta per la Cat diventare la prima società di basket in città, attirando su di se nuove attenzioni e responsabilità. Viene assunta la gestione del PalaBasletta e il pubblico nelle gare casalinghe del venerdì sera è ben più numeroso rispetto al passato. Da qui la decisione, a campionato in corso, di rinforzare la squadra con l’arrivo di due giocatori stranieri, il senegalese Hassane Thioune e l’italo-venezuelano Roberto Galindez, nel tentativo di centrare l’obiettivo play-off. Nel girone di ritorno i vigevanesi perfezionano una straordinaria rimonta vincendo sempre in trasferta e incappando solo in due passi falsi casalinghi con Voghera e S. Ambrogio. Ma dopo quest’ultima sconfitta la Pixel infila otto successi consecutivi che la portano a centrare il terzo posto. La striscia di vittorie prosegue anche nei play-off. In semifinale il quintetto di Aiello va subito a imporsi a Olginate, chiudendo poi la serie sul 2-0. Stessa cosa in finale con Asola: i mantovani non perdono in casa da circa due anni, ma in garauno devono arrendersi 93-94, con la Cat protagonista nell’ultimo quarto di una straordinaria rimonta. Garadue al PalaBasletta davanti a circa 600 spettatori sancisce (100-92) il ritorno dei lomellini in serie C dopo dodici anni.