Scopriamo Luiss Roma, un progetto unico nell'universo basket italiano


La Elachem Vigevano, dopo meno di quattro mesi dalla rocambolesca sconfitta del 17 giugno a Ferrara (86-94), ha la possibilità di vendicarsi della Luiss Roma. Una partita rimasta scolpita nella memoria dei tifosi sia per l’epilogo negativo, sia per il suo coincidere con l’infortunio di D’Alessandro (al 23’ Sul 62-44).

Il progetto romano è unico per il panorama cestistico italiano e prevede che i giocatori siano studenti-atleti, iscritti al programma Dual Career. La dirigenza ha confermato Coach Paccariè, al decimo anno alla Luiss e reduce dal premio di miglior allenatore della serie B, e ben sette elementi (Pasqualin D’Argenzio Falluca Jovovic Legnini Murri e Tolino). In due parole: continuità tecnica.

Lo storico debutto in A2 è stato vincente con un meritato colpo esterno sul campo di Casale (78-79), una diretta rivale per la salvezza, in cui Roma ha controllato l’inerzia per quasi tutto l’incontro, grazie al solito Falluca (22pt con 5/10, anche grazie a una difesa blanda), le scorribande del duo di folletti Pasqualin-D’Argenzio e l’ampia rotazione con buona resa dall’arco (39% con 11/28).

Il play titolare designato è Pasqualin (1997), alla quinta stagione alla Luiss, tutte in doppia cifra, bravo a destreggiarsi sia nel traffico in attacco al ferro, sia dalla distanza. È affiancato dalla guardia/ala Falluca (1993) che, in questa annata, graviterà più in questo spot, ma senza perdere, grazie all’impianto tattico, la sua licenza di costruirsi triple dal nulla con alte percentuali. L’ala piccola è Badmus (1993), irlandese e ultimo acquisto del roster, reduce da uno scudetto in Islanda con il Tindastòll, atleta dalla gran elevazione e dal primo passo bruciante.

I cambi sugli esterni sono D’Argenzio (2001), altro play tascabile, anche lui alla quinta stagione a Roma, in grado di agire in coppia con Pasqualin, come visto all’esordio, e in costante crescita anche se discontinuo da tre punti. Capitan Murri (2000), al quarto anno del programma, è un giocatore arcigno e versatile, dotato di maggior taglia fisica, come Barbon (1998) che è un altro dei cecchini della banda (43% in carriera). A gravitare tra ala piccola e grande, troviamo Jovovic (1999), sempre in doppia cifra nei tre anni alla Luiss, forte dei suoi movimenti nel pitturato e Legnini (1996) che ben sostituisce Falluca come pericolosità da lontano.

Sotto canestro è arrivato il pezzo pregiato del mercato estivo: Cucci (1995), dal 2015/2016 in A2 tra Siena Tortona Mantova Latina Scafati (con promozione in A) e Fortitudo, giocatore completo e perno d’appoggio di ogni azione che, unito ai 205cm del lettone Miska (2001), una stagione nella cantera del Real Madrid e due scudetti in fila nel VEF Riga, compongono un valido pacchetto. Dalla panchina possono subentrare gli altri 205cm di Basso (2001), centro di stampo classico, Salvioni (2004) prodotto della Stella Azzurra e Tolino (2002) altro pivot puro.

I gialloblù dovranno stare molto attenti a non far accendere i tiratori di coach Paccarié e, soprattutto, di non accettare i loro ritmi elevati di gioco, come fatto da Casale all’esordio pagando dazio.

PUNTO FORTE: Identità e continuità tecnica.

PUNTO DEBOLE: Resa ai liberi nei finali punto a punto