A Vigevano arriva Treviglio, squadra di grande esperienza


La settima giornata andrà a completare un trittico di sfide contro formazioni di vertice, prima degli scontri diretti a Latina e con Agrigento. L’ospite di questo turno infrasettimanale, il secondo di questo tipo che si disputerà al PalaElachem, sarà Treviglio. I bergamaschi sono un’altra storica rivale di molteplici confronti, specie nell’allora B d’Eccellenza, tuttavia, il ricordo più caro ai tifosi ducali è la serie semifinale della serie A dilettanti che lanciò la cavalcata della Miro Radici Finance verso la LegaDue.

Terminato il momento amarcord, è ora di passare al basket giocato. Il Gruppo Mascio Treviglio è uno dei roster di maggior esperienza dell’intera categoria, che ambisce alla promozione dati gli innesti fatti, ma che nelle ultime due partite ha faticato tre quarti interi per prendere il largo ad Agrigento (69-76) e con Casale (88-79).

Dal punto di vista realizzativo i cardini sono il centro Pacher (1992), 208cmx108kg, reduce dalla promozione con Cremona, che mette insieme quasi una doppia-doppia di media (15+9.5) con buona attitudine anche difensiva e Miaschi (2000), guardia in rampa di lancio, quinto marcatore del girone (19.5) con il 50% nelle sue scorribande al ferro e il 35% da fuori.  

Il quintetto è completato dal fosforo puro di Vitali (1986), terzo nella graduatoria assist (6.8) e da non far entrare in ritmo dall’arco (42%), dal fisico da 205cmx100kg di Guariglia (1997) autore già di due prestazioni da 20 punti (Cantù e Agrigento) e l’equilibratore americano Harris (1993) da 12.5pt di media, nonostante il fattore negativo da tre col suo 17% (4/23), ma quarto nei recuperi (1.7).

Dalla panchina due cambi sfarzosi che nel proprio palmares vantano uno Scudetto, Venezia 2018/2019 per Giuri (1988) e Sassari 2014/2015 per Sacchetti (1986). Il primo è un ex ducale, che lanciò la sua carriera proprio nel 2006/2007 in maglia gialloblù, in spolvero proprio nell’ultimo turno con 15 punti e 4/7 dall’arco, mentre il secondo porta compattezza in difesa e capacità di aprire il campo col suo tiro (40% da tre). Completano le rotazioni l’ala Pollone (1999) specialista difensivo e il centro di 211cm Barbante (1999).    

PUNTO FORTE: l’imbarazzo della scelta su a chi affidare i tiri che scottano

PUNTO DEBOLE: l’età media e il poco tempo di recupero per l’infrasettimanale